Domenica 27 ottobre : Kukur Tihar, è dedicato al culto dei cani, agenti di Yama, guardiani delle porte della morte, a cui offriamo dolciumi e corone di fiori.
La colazione è servita alle 07.00 con lo stesso cerimoniale di ieri. Mi siedo accanto ad una giovane e simpatica Italiana conosciuta ieri sera. Mi fa piacere chiacchierare con lei e ritrovare la spontaneità di una lingua che non parlo più da quando sono partita dalla Svizzera.
Menu: lo stesso pane di ieri, non proprio cotto ma mi piace, e un piatto di fagioli rossi con cipolle e qualche pezzo di patate. Non ho mai avuto problemi a mangiare salato al mattino, ma la bevanda, che pensavo fosse tè con latte, è molto più difficile da inghiottire. Dopo un sorso, mi dico, peccato, non ce la faccio. Quando decido di non bere, i miei occhi cadono sul cartello:
If you think of wasting food think of someone who has nothing to eat.
Vedo alcuni dei giovani monaci che hanno già mangiato tutto e leccano il loro piatto. Faccio un respiro profondo e mi dico: « Forza, c’è la farò! ». Scoprirò dopo, da una giovane Americana, che era il famoso tè Tibetano al burro salato. Effettivamente sembra strano all’inizio, ma sarà già più facile berlo dalla seconda mattina.
